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Come dovrei fare per non avere disagio durante le uscite il suo gruppo?…

Non ce la faccio più. Pensare di essere vista “diversamente” dagli altri mi causa solo ansia. Sto conoscendo un ragazzo buonissimo, mi piace tanto e mi trovo bene con lui. È una persona che conosce davvero tantissime persone, anche per strada ogni due per tre si ferma a salutare chiunque. Io sono una persona estroversa, ma con chi mi dà modo e soprattutto quando sono nella mi zona di comfort, tuttavia noto in me qualcosa che forse non va e pensare che in me ci sia qualcosa che non va è per me fonte di una fortissima ansia che delle volte quasi non mi fa dormire. Ad esempio, questo ragazzo fa parte di un gruppo molto ampio, saranno circa una ventina di persone. Si conoscono tutti tra loro, le ragazze poi sono molto coese e parlano sempre tra loro di persone e questioni loro, spesso se ne stanno tra loro, si spostano, ecc. Io sono per la maggior parte del tempo con lui, lui mi abbraccia, è molto premuroso con me. Il problema per me esagerato e inaccettabile è che spesso quando siamo insieme faccio sempre scena muta e non è da me. Mi sento fortemente in disagio, non so cosa dire, provo solo ansia in quel momento come se non aspettassi il momento giusto per andare via e scappare. Odio non sapere cosa dire, odio poter essere giudicata dagli altri, odio arrivare al punto di magari essere presa in giro dagli altri solo perché faccio scena muta, ho paura che prima o poi potrei arrivare a sentirmi dire dal suo gruppo che non parlo mai, battutine sul mio essere così silenziosa o che magari potrebbero dire a lui delle cose di me, come ad aprirgli gli occhi, come a fargli notare che magari sono troppo timida, che non parlo mai o fate battutine direttamente a me sul mio essere silenziosa. Quando sono con i miei amici e in generale quando sono con persona, in numero diciamo inferiore, anche se non le conosco mi viene più facile interagirci e magari risultare anche logorroica. In un gruppo così grande e già coeso non so proprio come comportarmi, non so prendere parte ai discorsi, tra ragazzi parlano di cose tra ragazzi e non so che dire, le ragazze sono per conto loro. Poi un altro motivo d’ansia è il seguente, essendo così folto come gruppo spesso ci sono persone, ragazzi o ragazze che siano, con cui non mi sono nemmeno presentata e a volte questi mi crea disagio come se potessero pensare “mamma mia, questa nemmeno si presenta”…tutto ciò non fa che crearmi disagio al punto di arrivare a pensare che lui possa stancarsi di me, che possa finire tra noi, che possa stufarsi di questa situazione. Non voglio assolutamente parlarne con lui perché è come aggiornare lui di un disagio e caricarlo su di lui, far sentire a lui questo peso e ogni tentativo o sforzo o anche il pensiero che lui possa dire ai suoi amici di cercare di coinvolgermi di più farebbe solo che peggiorare la situazione. Verrei maggiormente vista come una persona diversa e in difficoltà ed esporre o far sapere agli altri questi alimenterebbe solo il mio disagio. Ieri sera ad esempio credo di aver raggiunto il limite del mio disagio. Non so esattamente il perché, ma non mi è piaciuto per niente come mi sono sentita e temo che questo possa compromettere il rapporto con il ragazzo stupendo che ho affianco. Non voglio questo…però a volte ci penso e a volte penso anche di dover chiudere la storia perché forse ho qualcosa da risolvere con me stessa prima di iniziare una relazione importante con qualcuno. Ma ne vale davvero la pena troncare? Ho paura di avere qualcosa che non va ultimamente, di essere vista diversa o strana dagli altri, mi sento frenata, bloccata, non so che dire.  Ieri è passato a prendermi per poi raggiungere i suoi amici. Siamo arrivati e mi sono limitata a dire un “ciao” generale. Molte le ho viste tante volte eppure non ci siamo nemmeno presentate, farlo ora dopo tempo mi sembra quasi una cosa imbarazzante come per dire “e questa solo ora lo fa?”.  Ma poi mi chiedo, deve davvero partire da me? O devono farlo le altre? Troppi pensieri che non mi fanno vivere la relazione seriamente. Ieri sono stata zitta tutto il tempo, ho solo scambiato mezza parole con un suo amico, addirittura, cosa che non mi capita quasi mai, ho balbettato anche davanti a una ragazza che mi aveva chiesto una cosa semplicissima, tutto frutto del mio disagio e del non parlare minimamente quando tutti parlavano tra loro, di fatti loro e di argomenti su cui non sapevo che dire. Lui carinissimo mi teneva stretta a sè, ogni tanto era lui a parlare con me, ma mi sentivo talmente “inferiore” e “diversa” da loro ieri che nemmeno con lui riuscivo più a dire nulla. Cosa posso fare? Di cosa dovrei parlare? Come faccio ad essere la me più spontanea come lo sono nelle altre situazioni? Come mai i gruppi già formati mi creano tutta quest’ansia? Non so come inserirmi…incontrandoli singolarmente o uscendo ad esempio a gruppi di 4/5, mi sarebbe sicuramente più semplice, ma così tutti insieme proprio non riesco. Ci sarebbe un rimedio a tutto ciò? A volte penso di avere qualcosa che non va perché vivere e ripensare a queste situazioni mi fa piangere, anche ieri sera dopo che mi ha riaccompagnata a casa ho pianto tutta la notte, sia perché mi sono sentita anormale ieri sia perché mi dispiacerebbe perdere lui. Quando mi trovo ad interagire con gente che ai miei occhi è “migliore” di me ho proprio difficoltà, sono chiusa e frenata. Invece quando mi sento “al pari” o “più sicura” degli altri lì mi sento assolutamente a mio agio e divento quasi la leader della situazione. So essere simpatica, scherzo e mi sento davvero bene con me stessa e con gli altri. Vi prego, come dovrei fare per non avere disagio e ansia durante le uscite con lui e il suo gruppo? Secondo me sono già vista diversa ormai e per questo sono bloccata. Ieri c’era una ragazza con cui non ci siamo mai presentata, parlava tutto il tempo con i suoi amici, di fatti loro e io con lui, per mano con lui che ogni tanto in base al discorso che si faceva si voltava verso di me quasi per cercare approvazione, che carino. Ieri però ero purtroppo in una fase talmente disagiante che ciò ha compromesso anche il mio dialogo con lui, ciò mi ha rattristata molto. Mi viene da piangere. Tra un po’ sarà il suo compleanno e pensare di dover festeggiare con lui e il suo gruppo mi fa venire solo ansia e disagio al solo pensiero. Non potrò di certo stare tutto il tempo con lui se è lui il festeggiato e allora cosa farò in quei momenti di “vuoto”? Sarò da sola, ferma e immobile, persa, come se avessi qualcosa che non va…mentre gli altri scherzano tra loro. Non voglio dover chiudere con lui solo per scampare a situazioni disagianti…e ho paura che questo mio modo possa farlo allontanare da me, ho paura che quando è con me lui non si senta se stesso davanti a suoi amici, mi sento un peso per lui. Come se quando esce il da solo con loro avesse la possibilità di essere più sciolto e fare come vuole, quando ci sono io pensa a me. E io non vorrei mai fosse così…

Anonima


Cara Anonima,
a volte capita di pensare che la fuga e la chiusura siano le soluzioni rispetto alle diverse difficoltà che si incontrano, dimenticando completamente le risorse che si hanno. Difatti arriva prepotente la svalutazione nei tuoi confronti e un giudizio severo che non ti permette di avere uno sguardo più lucido. Entrare nei gruppi così grandi non è mai facile, soprattutto se sono già costituiti, è normale sentirsi un pò inibiti, sentirsi valutati gli altri ci sembrano una maggioranza abbastanza consistente da affrontare. Come quando si entra il primo giorno di scuola e mica si conosce tutti subiti, si creano piano piano delle coppie e poi dei piccoli gruppi che poi si interfacciano con altri gruppi. Il punto forse non è il gruppo ma è questa grande insicurezza che sta prendendo il sopravvento e che impedisce in primis a te stessa di darti un valore. Comincia dalle piccole cose come parlarne anche con il tuo ragazzo, perchè lo vedi come un errore o un fallimento? e’ normale la difficoltà che descrivi, non sei sbagliata tu. E’ proprio la paura il tabù che potrebbe farvi allontanare non la condivisione di stati emotivi.
Siamo sicuri che nel momento in cui toglierai la lente del pericolo e di nemici riuscirai a lasciarti andare e a cogliere le opportunità per farti conoscere, per condividere le tue esperienze, curiosità, la tua simpatia. 
La festa di compleanno potrebbe essere un argomento di condivisione con i suoi amici, potresti chiedere dei consigli sul regalo ad esempio.

Rispetto al timore della presentazione, può succedere di non presentarsi a tutti a maggior ragione che si creano dei fisiologici sottogruppi. Questo non deve spaventarti puoi presentarti in un secondo momento, con una battuta simpatica, con la spontaneità di chi ha voglia di conoscersi.
Forse è proprio questo giudizio imperante, questo non sentirsi all’altezza il vero nemico con cui imbattersi.
Non è facile inserirsi in un gruppo così grande ma siamo sicuri che se ti lasci andare troverei delle strategie per costruire dei rapporti, troverai la curiosità di scoprire nuovi mondi.
Torna a scrivere se ne sentissi il bisogno.
Un caro saluto!